giovedì 26 dicembre 2019

Come dopo una sbronza




Capita all'improvviso, la stessa sensazione che si prova quando qualcuno in piena estate ti lancia un gavettone di acqua gelata... pochi secondi di respiro trattenuto, il senso di smarrimento, gli occhi che guardano a destra e sinistra cercando il colpevole e poi l'indecisione tra il ridere e l'incazzarsi.

Capita all'improvviso, come dopo una sbronza, i ricordi un po' annebbiati, il senso di euforia che se ne è andato, le emozioni amplificate diventate un ricordo; ti svegli e sei di nuovo tu.

E non sai bene dove sei stato.

Ti ricordi che ad un certo punto hai sentito un brivido, e non di freddo; sai che uno sguardo ti è entrato dentro e ha smosso qualcosa; sai che hai iniziato a desiderare di rivedere quello sguardo ancora e ancora. E poi le parole, il sorriso che spunta ebete, la voglia di essere belli, l'energia che aumenta, il rossore sulle guance.

E dalle parole ai fatti, piccoli momenti condivisi ed eccola lì: la fottuta speranza, la voglia di credere ancora che qualcosa sia possibile.
Il cervello lotta con tutto il resto dei sensi per avere la meglio, perché sa che sei ubriaco di vita e tenta di riportarti all'ordine, ma tu non lo ascolti; quel rimestio nello stomaco è più forte della tua esperienza, della tua saggezza, della tua età, della ragione.

E ti aggrappi ad ogni soffio di attimo per restare sbronza di emozioni, come un vecchio alcolizzato che finisce i fondi dei bicchieri abbandonati.
E vuoi bere ancora e ancora...

Ma poi arriva: il momento in cui ti svegli, in cui ti chiedi come hai fatto ad essere così innocente, sprovveduto, adolescente eterno che non impara mai.

Ma dopo il getto d'acqua gelata, ritorni nella fortezza, a smaltire la delusione e ogni volta diventa più difficile lasciarsi travolgere, crederci diventa quasi impossibile.

Ma in fondo ognuno di noi spera di sentir stappare di nuovo una bottiglia, perché ubriachi si sta bene.


Dedicato alle mie amiche innamorate: continuate a bere.











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