lunedì 7 maggio 2018

Bagna Càuda: irresistibile con qualsiasi temperatura





Con l'arrivo del caldo, non è proprio il piatto in cima alla lista dei desideri, ma il suo profumo la rende irresistibile anche in una domenica di sole.

E proprio imbattendomi con un gruppo di amici in un bel piatto di peperoni conditi con la famosa crema piemontese, è partito il dibattito sul perché la Bagna Càuda sia tipica del Piemonte, nonostante le acciughe non siano un prodotto locale.

Se anche voi avete la stessa curiosità che non vi fa dormire la notte, eccovi la storia.

Sono molte le zone che si contendono la paternità della ricetta, ma l'origine è comune a tutte le storie: la via del sale tra il Piemonte e la Provenza, lungo le Valli del Rodano, a partire dal XII Secolo (o forse anche prima!).

In pochi sanno che il sale, fondamentale per la conservazione degli alimenti già dal Medioevo,  arrivava in Piemonte partendo dalla Provenza e non dalla Liguria, le cui coste  rocciose non consentivano questa produzione.
La leggenda vuole che per nascondere il sale e risparmiare quindi sui dazi doganali, i barili di legno contenenti il sale venissero ricoperti di acciughe pescate nel Golfo del Leone.
Che sia vera o meno la leggenda, lungo le stesse vie del sale si sviluppò anche il commercio delle acciughe, a cura di venditori specializzati (gli Ancioè): da qui la presenza del pesce in terre non di mare.

Un altro ingrediente curioso nella ricetta della Bagna Càuda è l'olio d'oliva.
In Piemonte veniva prodotto olio di noci e nocciole ma anche di olive nelle Valli Belbo e Tiglione; sembra che un gelido inverno all'inizio del '700 causò la morte delle piante, costringendo quindi i piemontesi all'acquisto di olio da altre regioni.
C'è da dire che la ricetta originale della salsa piemontese, prevede anche l'utilizzo di pezzi di burro.
Per molti la Bagna Càuda è la versione rivisitata dell'Anchoiade francese, salsa a crudo dal sapore deciso.
La ricetta originale piemontese, che prevede addirittura una testa di aglio a persona, per molto tempo è stata snobbata dalla nobiltà, che non gradiva l'odore forte  nei palazzi.

Attualmente si trovano tante ricette, anche senza aglio e spesso alleggerite. Ne esiste anche una versione fredda per l'estate.

In ogni caso, se passate per il Piemonte, vi consiglio di provarla nella versione calda e con tante verdure.

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