martedì 16 agosto 2016

Il ferragosto ci piace così




Ci sono abitudini che nel tempo hanno preso il sapore della leggenda metropolitana, sono diventate spunto per monologhi comici, e vengono raccontate con lo spirito che si avrebbe nel tramandare formule magiche di generazione in generazione.
Ma queste abitudini sono quelle che, alla fine, ci caratterizzano e non sappiamo farne a meno.
Una di queste è quella del ferragosto, tanto attesa pausa di metà estate, che vede gli italiani impegnati da nord a sud in sostanziosi pranzi.

Sembra quasi leggenda lo spuntare della parmigiana di melanzane sotto l'ombrellone; pare di un'altra epoca l'insalata di riso consumata su una coperta stesa su un bel prato fiorito; e che dire della griglia infuocata che vede sfidarsi uomini a petto nudo, sudati e con birra in mano, a colpi di forchettoni e ricette per il bagnetto da spalmare sulla carne?

Eppure no, non sono leggende. Lo abbiamo visto, di nuovo, ieri. E, come sempre, ci è piaciuto.
Perché radunarsi per mangiare in compagnia, avere la pancia piena e la faccia rilassata, fare un pisolino dopo qualche bicchiere di vino, rallegra il cuore.

E anche chi, come me, ha trascorso il ferragosto in una città vuota, avrà notato che i dehor erano pieni non solo di turisti, ma anche di persone del posto che si godevano un buon fritto con l'aria soddisfatta di chi è in vacanza.

E oggi, forse con qualche piccolo senso di colpa, si va a correre o nuotare, aspettando già l'anno prossimo per gustare gli arancini della nonna.


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