
Icona di questi anni è la giovane e magrissima Twiggy, che segna una vera svolta nell’immagine femminile. Basta donne sensuali e formose, la tendenza è quella di uniformare universo maschile e femminile; è finita l’epoca dei capelli acconciati, la moda vede capelli lunghi e sciolti oppure corti tagli sbarazzini. Anche gli accessori cambiano: spariscono i guanti, le perle, le scarpe bon ton e fanno la loro comparsa la bigiotteria, gli stivali i baschi adagiati storti.
Le sartorie diminuiscono, mentre dilagano negozi dedicati alla massa. La vita da strada e l’etnico influenzano lo stile giovanile: foulard, bandane, collane, frange creano la moda hippye, che diventerà uno stile di vita. Indimenticabile nel 1969 il Festival di Woodstock.
Nelle radio spopolano i Beatles; in Italia, invece, nasce il fenomeno dei cantanti “urlatori” (Adriano Celentano eTony Dallara per fare un esempio) contrapposto gli interpreti della melodia italiana (Claudio Villa, Nilla Pizzi, Luciano Tajoli sono solo alcuni dei nomi). Nasce anche una generazione di cantanti “beat”, tra cui si ricorda la bellissima Patty Pravo.
Assolutamente da segnalare due film di quegli anni: “La dolce vita” e “Psyco”.
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