lunedì 23 marzo 2009

Vintage a Forlì… the day after

Non ho passato 3 giorni dentro alla fiera (come una volta…), ma il tempo che ho trascorso tra gli stand sabato mattina mi è stato sufficiente.
Allestimento carino, sulla stessa linea dell’ultima edizione; migliorata decisamente l’area bar e ristoro. La mostra all’ingresso dedicata ai vecchi televisori era composta da un numero limitato di pezzi, ma tutti belli, interessanti, ben esposti; la proiezione di vecchi spot e sigle televisive dava poi un’immediata aria vintage.
Da bocciare invece l’expo del modernariato sempre nell’ingresso: i pezzi (rifacimenti di mobili di design – quindi non modernariato ma copie) erano buttati uno vicino all’altro senza alcuna logica: l’impressione era che il tir avesse appena scaricato i mobili e qualcuno dovesse ancora mettere a posto.
Il numero di espositori era inferiore al passato, ma l’allestimento non lasciava trapelare la cosa. Ottima l’idea delle aree relax, allestite con poltrone a forma di sasso, per compensare aree vuote.
I capi e gli accessori in vendita erano in grado di accontentare tutti i gusti: dalla signora elegante, alla ragazza giovane in cerca di qualcosa di sfizioso; meno appetibili i prezzi che ho trovato alti.
Tra chiacchiere, caffè, rovistamenti negli stand ho passato in fiera quasi 5 ore e del grande pubblico non c’era traccia. E dire che la giornata era fredda e piovosa: l’ideale per andare a fare un po’ di shopping!
Che sia calato l’interesse? Ne dubito.
Probabilmente la giornata di domenica è stata più frequentata, ma l’impressione che ho avuto non è stata positiva: forse è ora di fare un restyling.
Terribile la mostra dedicata a Betty Page (io ero curiosissima di vederla, perché adoro il personaggio): una cozzaglia di pezzi (forniti dagli espositori), qualche immagine, un manichino con parrucca alla Betty… insomma una vera esposizione casereccia!
So che qualcuno penserà che critico perché non gestisco più io l’evento: ricordo a chi pensa questo che avevo apprezzato l’edizione autunnale. Peno inoltre che la persona che organizza sia una ragazza in gamba, ma - secondo me – non ha dato nessun valore aggiunto né impronta personale all’evento.
Forse è stata solo una mattina sfortunata, magari in un altro momento, con tanta gente nei corridoi, avrei avuto un’impressione diversa… mah! Non ne sono convinta!
La domenica mattina invece l'ho passata alla mostra sul Canova: bella, bella, bella, bella!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

confermo che è stata una delusione, poca gente che comprava poco quella di ottobre era andata male al sabato ma molto bene la omenica, ma questa volta proprio non è andata. non mi firmo perchè non mi va, poi se ci sentiamo ti racconto

Anonimo ha detto...

Ultimamente le fiere vintage sono meno frequentate di una volta, ma la cosa importante è cosa trovi A forlì ho visto scarpe di Gucci, una borsa in bachelite niente male, tanti foulard di Hermes. purtroppo ho visto anche tanta roba anni ottanta che non vale granchè e dei rifacimenti

Anonimo ha detto...

Carino questo blog e pensare che per me di vintage c'erano solo le chitarre!

Anonimo ha detto...

non sono stato alla fiera (costava troppo lo stand) ma non ho sentito bei commenti; ho trovato poi il rapporto umano e il contatto con noi espsotitori sgarbato e poco professionale.

Vintage per un giorno- Lugo (Ra) ha detto...

Mi diverto sempre a leggere i commenti sui blog vari di vintage che ti danno sempre idee diverse e una visione esterna degli eventi che è sempre utile. Commento perciò solo le inesattezze che ci trovo e sorvolo su altre cose su cui a volte non sono d'accordo (non è per es. il caso di Betty Page su cui sono pienamente d'accordo!): gli espositori erano 7 in più di settembre che a loro volta erano ben 11 in più dell'edizione del 2007!E quando i numeri raddoppiano non c'è bisogno di trovare un allestimento che lasci trapelare niente.Il tocco personale, per chi non lo avesse capito, è proprio, per esempio, il vintage bar o la mostra di modernariato (che, piaciuta o no, esula dal solito abbigliamento)e infine, la stessa doppia edizione primaverile.
Queste cose le dico solo per onor del vero e perchè penso che chi tiene questo blog è una persona in gamba ma che a volte manchi di obiettività.
Ah, la S.i.a.e. conferma che anche quest'edizione è stata record: 12750 presenze (circa 13000 a settembre).Infatti l'interesse non è affatto calato: W il Vintage!Ilaria L.

Angela ha detto...

Ciao Ilaria, mi fa piacere trovare un tuo commento. Come ho scritto, è probabile che se fossi venuta in fiera in un altro orario avrei avuto un'impressione diversa: non credo di mancare di obiettività, semplicemente guardo le cose da un punto di vista molto tecnico che si basa sul mio modo di operare, sulle mie esperienze (non solo nel vintage). Io stessa tornassi indietro affronterei la gestione della fiera in modo diverso, perchè con il passare del tempo si maturano esperienze. Il fatto di personalizzare un evento è un valore aggiunto che credo tu possa dare in quanto hai esperienza e sei in gamba. Ma questa è la mia visione.
Come tutti sappiamo alla fine contano i numeri: quanto si vende, quanti ingressi, ricavi e guadagni. Se per raggiungere gli obiettivi bisogna esporre cavoli e fagioli, ben venga! Sono i risultati che contano. Ti faccio tanti in bocca al lupo per i prossimi eventi (tienimi informata, mi raccomando!).

migena ha detto...

due parole :
angela, sappiamo benissimo come era prima la fiera vintage a forli. lo sai benissimo il giro di persone che ci sono. nn mi sembra bello parlare di quello in questo blog. lo sai benissimo che venerdi a forli si lavora e la gente non puo venire, sabato la mattina c'e poco ma al pomeriggio c'e molto movimento. e la domenica vengono da tutte le parti a vedere la fiera. e questo succedeva x di piu prima, fino a poco tempo fa. devo dire anche che il trend degli ingressi e cambiato negli ultimi 2 anni piu o meno in tutte le nostre fiere, poi e ovvio che dipende dalla tipologia, cmq dicevo che c'e sempre un via vai di persone continuo e fluido e non vuoto e dopo il boom. ti ricordo che ai tuoi tempi quando si e inizato ad organizzare la fiera vintage, la fiera era piccola perche un po era l'inizio, non c'era questo boom verso il vintage e c'erano gli spazi vuoti dette anche aree relax che una volta mettevamo le poltroncine nere, adesso mettiamo oggetti di design e inoltre te dovevi lavorare da fuori per organizzarla e non potevi essere a diretto contatto con gli espositori. dunque arrivare a dire che gli espositori erano pochi quando una stessa edizione vintage estiva di firenze o di un'altra fiera di solo vintage ha in tutto 30 espositori e quella invernale all'incirca 40 che e il numero che abbiamo anche noi a forli. e io penso e ci credo che per quanto riguarda questo tipo di fiere il numero degli espositori non potrebbe essere piu alto. considerando anche i costi e la tipologia dei prodotti e una serie di altre condizioni che non dipendono da tutti noi.
poi per la mostra all'ingresso, non pensi che lo scopo era quello che scrivi tu?
e le tv nn credi che per le mostre basta un pezzo per ogni modello? come per tutte le mostre. anche in un negozio di scarpe in mostra non hai tutte le scarpe ma solo uno per modello. quindi non penso che sia stato un disastro.
dico sia stato perche io ero a casa, non lavoravo quel fine settimana.
per avere dei risultati nel settore dove noi lavoriamo, ho capito che bisogna avere molti soldi da spendere in altre iniziative promozionali e quindi devi ricavare molto per poter spendere su queste, e se nn li hai, nn puoi. spero che su questo possiamo essere d'accordo o no? non parliamo di multinazionali, ma di aziende piccole e grandi nella loro realta.
penso che questo era quello che dovevo dire. dopo mi verra in mente qualcos'altro.

Angela ha detto...

Ciao Migena, per prima cosa della mostra dei televisori ho parlato bene.
Secondo poi, se guardi bene questo blog, vedrai che più volte ho criticato delle fiere/eventi.
Terzo: questo è un blog dove scrivo di tante cose (non solo la fiera di Forlì): a qualcuno piace ad altri no. Ma è uno spazio mio, di idee e opinioni.
Sinceramente per me l'esperienza a Forlì è stata bella e ricca da un punto di vista delle esperienze; penso che alcune persone con cui ho lavorato siano in gamba e potrebbero rendere molto di più se stimolate.
Numero espositori, ingressi, allestimenti... io parlo delle mie impressioni, non ho nessuna verità in tasca.
E' vero che per certi eventi ci vogliono grandi fondi, ma è anche vero che a volte le cose piccole fatte con amore ottengono grandi risultati. La prima edizione è stato un esempio di risultati ottenuti con l'entusiasmo di tante persone (non solo io perchè a lavorare alla cosa siamo stati in tanti e tu lo sai). Ma sai anche che quello che conta sono i numeri: tante fiere dopo qualche edizione si "adagiano" e finiscono con il crollare; altre si rinnovano e durano nel tempo (pensa a Vernice quanto è cresciuta ed è bella!): una fiera come vintage Forlì è un peccato non farla crescere (e secondo me Ilaria è in grado di ottenere ancora ottimi risultati).
Infine: mi è spiaciuto non vederti quando sono passata in fiera, sarebbe stato interessante parlarne a voce.