domenica 30 marzo 2008

Ironia e erotismo: il burlesque

Oggi è di gran moda. Sarà perchè dopo aver visto ragazze sempre meno vestite in tv, nei calendari, nella moda e anche nei locali, si riscopre il piacere di ammirare belle donne in bustini, reggicalze, longuette e piume di struzzo. Sarà che Dita Von Teese è considerata una delle donne più belle al mondo e quando esce coperta di piume da un gigantesco portacipria lascia a bocca aperta tanto gli uomini quanto le donne. Sarà che il vintage è sempre di moda, o forse perchè tanto ha fatto parlare una fanciulla che, vestita da gattina, si è esibita nella metro di Milano, dicendo poi in un'intervista che fa parte di un gruppo che gira per l'Italia proponendo spettacoli di burlesque. Fatto certo è che il burlesque vive una nuova primavera.
Nato nell'Ottocento nell'Inghilterra Vittoriana il burlesque è un genere di spettacolo che unisce ironia, parodia e sensualità. Importato negli Stati Uniti diventa attrazione soprattutto per le classi meno abbienti, assumendo la definizione di "the poor man's follies" (Def. tratta da Wikipedia).

Ai suoi esordi questo genere artistico raffigurava soprattutto una presa in giro delle classi aristocratiche: canzoni, balli, comicità erano gli ingredienti principali; a condire il tutto la presenza di belle ragazze poco vestite. Lo striptease viene introdotto nello show agli inizi del 1900: si racconta che tutto è nato da un "incidente" durante uno spettacolo in cui una ballerina perse gran parte dell'abito. Visto l'entusiasmo del pubblico la cose venne ripetuta negli show successivi. Come si può immaginare al crescente successo si contrappone una forte critica da parte della stampa e dei benpensanti, ma il successo è tale che dilaga a macchia d'olio portando anche alla nascita di spettacoli scadenti in piccoli teatri di provincia.
Negli anni venti sembra che la moda sia passata. Per riaccendere l'attenzione impresari, ballerine e titolari di teatri trasformano i palchi in luoghi di esibizione di striptease. Si può immaginare come in quegli anni questo genere di esibizioni fosse alquanto rischioso... e così nascono piccoli (è proprio il caso di dirlo!) trucchetti per evitare l'arresto: si usano tanga e puntini per "coprire" le parti più intime. Quegli anni sono comunque difficili, anche se le riviste per soli uomini dedicano ampio spazio alle pinup ironiche e sexy.
Negli anni '60 nascono i go-go club: locali dove si esibiscono gruppi di ragazze come in un vero e proprio corpo di ballo (avete presente il famoso Folies Bergere di Parigi? O ancora, le meravigliose Bluebell del Lido?), ma l'attenzione va comunque scemando. Dilagano riviste e prodotti pornografici in grado di offrire emozioni più grandi rispetto agli show di burlesque.
Saltiamo direttamente agli anni '90 quando venne aperto "l’Exotic World Home of the Movers & Shakers’ Burlesque Museum and Striptease Hall of Fame"in California: per promuovere l'evento viene istituito il premio "Miss Erotic World". Da qui la ripresa dell'attenzione verso il burlesque. Ricompaiono immagini delle icone del passato, come le bellissime Betty Page e Dixie Evans, le musiche degli spettacoli vengono ripubblicate, nelle discoteche nascono eventi ispirati al burlesque.

Oggi sono molti i nomi noti del genere: la più conosciuta è senza dubbio Dita Von Teese (meravigliosa la scorsa estate nell'esibizione a Senigallia durante il festival dedicato agli anni '50), ma anche il gruppo italiano Sickgirl e la splendida Jo “Boobs” Weldon. Diverse anche le esibizioni che animano nei locali serate a tema: piume, pailettes, coppe di champagne giganti, gabbie da canarini creano una coreografia sexy e ironica.

Per chi è curioso di assistere a uno spettacolo del genere segnalo la serata burlesque in occasione di Vintage Vanitas a Cremona (7/8 giugno).

Per approfondire l'argomento, invece, il sito italiano dedicato al tema: http://www.burlesque.it/

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