
Ma il personaggio femminile non ha avuto vita facile: fino agli anni ’50 era un personaggio marginale; subì anche dure critiche per gli abiti succinti e gli atteggiamenti disinibiti che si scontravano con la necessità di modelli maschili, solidi e forti dell’America di quegli anni.
Nel 1968 Wonder Woman perde i suoi poteri e diventa DianaPrince: il costume viene abbandonato e la nuova eroina assume i panni di una donna in tailleur e occhialetti che studia arti marziali. Una donna così "modesta" è in contrapposizione alla moda di quegli anni quando le ragazze indossavano la minigonna e le contestazioni studentesche animavano le città.
Nel 1973 si ritorna al modello originale, ma il costume , sempre con i colori della bandiera americana, diventa un vero costume da bagno che lascia le gambe e le spalle scoperte. A questo punto però nulla risulta scandaloso: siamo nell'era delle discoteche, degli stivaloni, dei colori sgargianti, delle donne emancipate.
Molti famosi disegnatori hanno dato vita al personaggio: tra i tanti segnalo le storie di Gorge Perez che rivoluzionò non poco il personaggio, facendole assumere un fascino indescrivibile e la sensualità che la contraddistingue.
Probabilmente per chi ha la mia età il ricordo più fresco è la Wonderwoman interpretata da Linda Carter nella serie televisiva di fine anni ’70.
A breve sarà possibile vedere l’eroina sul grande schermo interpretata da Megan Gale!
1 commento:
bella la foto!
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