martedì 30 ottobre 2007

A&V: Enrico Licheni


Nato a Ravenna nel 1970, Licheni dedica i primi anni della propria ricerca alla scultura, utilizzando con ironia e freschezza materiali pesanti, come il ferro e il bronzo, e rottami metallici, nell’intento di reinterpretare materiali di scarto.
La passione per il design lo porta nel tempo a una svolta che si concretizza con la realizzazione di ready made, installazioni e sculture che fondono estetica con nostalgie idealistiche.

Tra le sue opere:
To be out for scalps (2006)
Perfetto assemblaggio di un toupet e di una lampada di design (Dalù, di Vico Magistretti), che si offer come supporto. Il capovolgimento del concetto di falso è espresso dal “vero” parrucchino posto su una “finta” testa umana, simbolicamente accesa dalla lampadina.


Il Licheni è una mina innescata (la bomba, 2006)
Raffigurazione della bomba nella sua forma stereotipata, in materiale ceramico lucido nero. La “L” in superficie trae spunto dal gioco di parole tra Licheni e Licheni, nome dell’assassino della principessa Sissi. L’autore diventa così un maneggiatore di esplosivi, mentre l’ordigno è una fragile, innocua, sfera.


Educare il popolo (2007)Ape Piaggio, tipico mezzo di lavoro, trasformata in palco mobile da manifestazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è quello che girava per Russi con l'ape?

Anonimo ha detto...

Si è lui!